Perché

Storia, attualità, avvenire del mondo bandistico italiano:
il Club nasce per far conoscere ai giovani ed ai meno giovani i percorsi che ne testimoniano la continuità artistica e culturale.
La partecipazione al Club è a titolo gratuito e, anche successivamente, non comporta alcun genere di spesa.
Possono aderire Maestri, compositori, appassionati e, naturalmente, i Complessi bandistici ed i loro componenti e dirigenti.
Il Club porta un nome mitico per il settore. E’ il nome del periodico musicale pensato e voluto nei primi anni del Novecento dal fondatore della Casa, Maestro Tito Belati, convinto assertore che cultura ed impresa fossero le componenti fondamentali dei mercati del futuro. Ed è così che nasce L’Amico dei Musicisti, come strumento per promuovere l’incontro tra cultura, tradizioni e qualità. Incontro capace di generare una costante innovazione nel comporre e nel presentare la musica popolare attraverso le Bande musicali.
L’obiettivo nel medio periodo del Club è proprio quello di attivare su web la quarta serie del periodico musicale “L’Amico dei Musicisti” la cui prima pubblicazione avvenne a gennaio del 1911, nell’anno del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Per mantenere vivo lo spirito ed i contenuti formativi e di approfondimento del periodico è prevista anche la stampa di pubblicazioni monografiche e tematiche.
Il Club è luogo di dibattito libero ed indipendente per tracciare percorsi storici quale base culturale per la divulgazione e la valorizzazione della musica italiana per banda, dei suoi autori, dei suoi Complessi. Dibattito che consenta di armonizzare le tradizioni con l’innovazione, unica strada per rafforzare una presenza vitale e caratteristica dello stile musicale italiano nel panorama bandistico internazionale.
Ieri, come oggi, la concordia tra le Bande è una carta politicamente vincente, in particolare quando è capace di generare un reticolo di comunicazioni ed una palestra di idee e di proposte. Le iniziative del Club sono e saranno pensate e realizzate, quindi, per essere promosse utilizzando gli strumenti di comunicazione e le modalità più opportuni per favorirne la conoscenza e la divulgazione al fine, tra l’altro, di agevolare il coinvolgimento di altri attori rappresentativi del mondo bandistico.
Solo così, infatti, il Club è in grado di sensibilizzare enti ed organismi istituzionali, culturali ed imprenditoriali sull’importanza sociale ed artistica di un settore musicale amatoriale e professionale che da sempre è stato capace di dialogare costruttivamente con gli altri soggetti del volontariato popolare.
Il Club è presieduto dal Prof. Stefano Ragni. Le attività sono coordinate da Mario Belati.
Il Presidente Prof. Stefano Ragni
Alcune delle Rubriche storiche del periodico
Il saluto del Presidente Stefano Ragni


Cari amici
diamo il benvenuto a coloro che giornalmente si mettono in contatto con questa postazione informativa della musica bandistica. L’idea del Club mi è nata una sera durante il lavoro di studio sul periodico musicale L’Amico dei Musicisti al quale sto dedicando una serie di pubblicazioni, convinto che rappresenti un passaggio importante della storia musicale italiana del Novecento.
Il nostro discorso è cominciato da tempo e ci ha visti sempre impegnati in molte delle celebrazioni di interesse nazionale, dal 150° dell’Unità d’Italia all’anno verdiano 2013, al Centenario della Prima Guerra Mondiale, passaggi cruciali della nostra storia e della nostra cultura che hanno sempre visto la musica bandistica come protagonista.
L’anno celebrativo dei 150 anni dell’Unità d’Italia non ci ha trovato impreparati. Come sapete ci sono partiture delle edizioni Belati che aspettano solo di essere eseguite e che noi seguiremo negli eventi commemorativi ai quali andremo a partecipare: è il Verdi delle barricate, del fumo dei cannoni, delle cariche alla baionetta: non sarà politicamente corretto, ma piace, soprattutto quando lo scoppio delle granate è quello delle colonne sonore dei films. E, ancora è quello che gli stranieri si aspettano da noi, sangue al sugo di pomodoro e tanto rullare di cassa e tamburi.
Il Club sta lavorando, in collaborazione con il l’Archivio Storico Tito Belati, sulla figura del musicista Tito Belati, il fondatore della Casa e di tante altre iniziative a favore del mondo bandistico. Era un uomo tutto d’un pezzo, un italiano d’altri tempi che se la cantava e se la suonava giusta. Ci sono persone, come ha operato il compianto Amedeo Massetti di Umbertide, che stanno fiutando tracce, come cani da tartufo, alla ricerca di documenti, di spartiti, di partiture. E c’è da dire che in poco tempo sono apparse tante cose, a S. Angelo in Vado, a San Marino, alla Biblioteca di Santa Cecilia a Roma, a Montaione, dove, se non vi fate distrarre dalle belle majorettes, si respira ancora un’aria di organizzazione e di funzionalità che fa solo piacere vedere. Lì ci sono persone che hanno dedicato la vita alla storia della cittadina e alle sue istituzioni storiche e qualcosa ne verrà fuori.
Anche perché Giampaolo Lazzeri, come Presidente dell’Anbima, da tempo si interessa della cosa. E dopo che ho visto e sentito come ha risolto la partiturina della musica del varo della Corazzata Sicilia scritta da Puccini, ricevendo anche i complimenti sinceri della nipote del Maestro, Simonetta, allora vuol dire che ci siamo e siamo forti.
Uno dei motivi ricorrenti degli antichi direttori del “nostro” L’Amico dei Musicisti, con cui Casa Belati trattava con i guanti bianchi i musicisti di banda, era il rapporto con i maestri delle varie Filarmoniche: allora, e siamo agli albori del secolo scorso, si dovevano superare barriere di professionismo, di caste sociali, di reddito economico.
Ma oggi siamo tutti un po’ benestanti e tutti un diploma di Conservatorio ce l’abbiamo.
Quindi parliamoci con franchezza e cordialità e misuriamo l’uno sull’altro i nostri problemi, fino a quelli del posto macchina o del rimborso chilometrico. Abbiamo tanta strada da percorrere insieme, vediamo di comunicare tra noi, di stendere, col comodo mezzo della tastiera del computer, gli elenchi di quello che non va, di cosa migliorare, di cosa aggiustare. In fondo non costa niente ed è meglio che stare a guardare la televisione.......
Quindi non trascuriamoci e non perdiamo un’occasione di stare insieme, anche se a distanza: tra un concerto e una bella cena, vediamo di parlare tra noi in si bemolle...

Stefano Ragni


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