Un musicista umbro: un mito per i suoi appassionati bandisti

Alessandro Franchi
nato a Bastia Umbra il 1° maggio 1887
morto a Umbertide il 5 aprile 1948


Amedeo Massetti è un appassionato di Bande musicali ed ha scritto la storia della sua Banda musicale di Umbertide in un libro pieno di notizie di archivio poco note e, spesso, inedite. E' un profondo ammiratore del Maestro Alessandro Franchi e, come esperto del Gruppo Studi e Ricerche della Casa Belati, ha voluto raccontare in poche righe la storia dell'uomo e del musicista. Sue anche le immagini storiche ritrovate. Lo ringraziamo.

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Il personaggio



Alessandro Franchi è rimasto un mito per gli ex musicanti ultraottantenni della banda di Umbertide che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Il suo nome desta ancor oggi rispetto e ammirazione nei giovani per le tante volte che lo hanno sentito pronunciare con rimpianto e commossa riverenza. Qualche anziano della banda, fino a qualche decennio fa, portava la sua fotografia nella cartella degli spartiti, tenendola con la devozione dovuta ad una reliquia. Il Maestro Franchi ha lasciato ad Umbertide un segno davvero profondo della sua arte e della sua umanità.
Fronte spaziosa, sguardo profondo e assorto dietro gli occhialini rotondi appoggiati sul naso, vestito con sobria eleganza, gilet con orologio al taschino, cappello in testa, era guardato con rispetto e ammirazione dagli Umbertidesi. Severo e rigorosissimo nei rapporti ufficiali con la banda, sapeva essere paterno, cordiale e profondamente umano in quelli personali.
La geniale capacità creativa, l'eccezionale presa che aveva sui musicanti, la comunicativa con cui trasmetteva la direzione, rendevano la sua figura autorevole e affascinante.
L'attività compositiva di Alessandro Franchi è prevalentemente legata alla banda. Abile pianista, organista e profondo conoscitore dell'armonia, ha grande facilità espressiva. Proficuo compositore, privilegia i temi patriottici propri del suo periodo e quelli legati al ricordo di persone o luoghi. La musica liturgica composta all'organo nel suo ruolo di maestro di cappella della Collegiata di Umbertide, dimostra sempre profonda competenza. Notevoli i brani per grandi organici come la marcia militare per grande banda "Redenta patria". Tipiche anche le sue numerose marce per banda, dalla tessitura melodica delicata e originale che unisce al brio momenti dolci e pacati, con prevalenza di baritonali. Spesso nel "trio" spicca il canto grave dei bassi, cui rispondono i clarinetti.


La sua vita con le Bande



Fin da ragazzo fece parte della Banda di Bastia Umbra e svolse il ruolo di organista nella chiesa parrocchiale dedicandosi all'istruzione di cori scolastici. Dirigerà lui stesso, a 19 anni, la Banda di Bastia, accompagnandola in importanti servizi in vari paesi umbri; famoso quello prestato a Colombella nel dicembre 1908, dove la sua abilità ebbe risalto anche sulla stampa locale.
Nel luglio del 1911 fu assunto dal Comune di Foiano della Chiana dove rimase fino al febbraio del 1915 occupandosi, oltre che della banda, di spettacoli teatrali dirigendo le opere "Bohème" e "Rigoletto" e istruendo i cori (oltre che di quelle opere) della "Sonnambula", dei "Puritani", della "Norma", dell'"Elisir d'Amore", del "Barbiere di Siviglia" ecc.. Diresse anche, al teatro "Garibaldi" di Foiano, vari concerti vocali - strumentali.
Nel marzo 1915 fu assunto dal Comune di Umbertide occupandosi subito di un concerto vocale - strumentale ("Pro corredo del soldato"); nel novembre successivo fu chiamato alle armi e nel febbraio 1916 raggiunse il fronte di guerra dove rimase fino al novembre 1918. Dopo un lungo periodo in prima linea fu chiamato alla direzione di Bande Divisionali e fece parte dell'orchestra della Seconda Armata diretta da Arturo Toscanini. Per ordine del Comandante il Corpo d'Armata istruì un coro di 350 soldati che, con accompagnamento di banda, eseguì in una grandiosa adunata militare la canzone del Grappa, un inno a Battisti ed altri canti patriottici. Nel febbraio 1919 fu inviato ad Innsbruck a dirigere la Banda Militare di quel Corpo d'Occupazione. Nell'aprile successivo fu congedato e riprese la professione di direttore di banda presso il Comune di Umbertide che svolgerà continuativamente fino al 1948, anno della sua morte.
Franchi vinse diversi concorsi a posti di Maestro Direttore di scuole di musica e di Corpi Bandistici fra cui quelli indetti dai Comuni di Massa, Orvieto, Foligno, Bibbiena, ecc., ma, per ragioni di famiglia rimase sempre ad Umbertide.


La sua vita artistica e le sue composizioni



Nel 1908 iniziò lo studio dell'armonia sotto la guida del grande Raffaele Casimiri di Gualdo Tadino. Completò poi il corso di armonia e contrappunto con Armando Mercuri di Perugia; nel frattempo studiò strumentazione per banda col maestro Bernardino Casetti, direttore della Banda Comunale di quella città. Negli anni scolastici 1910 - 11 fu a Bologna dove ebbe lezioni pratiche di composizione da Ottorino Respighi e, sotto la guida dei maestri Filippo Codivilla (Direttore di quella Banda Comunale) e Bonfiglioli (Capo musica del 35° Reggimento Fanteria) completò lo studio della composizione e strumentazione per banda. Nel giugno 1911 conseguì il diploma di Maestro Capo Banda presso il Liceo Musicale di Bologna, meritandosi dal direttore Marco Enrico Bossi una lode speciale nell'esame di direzione. Nel 1914 conseguì all'Istituto Musicale "L. Cherubini" di Firenze il diploma di licenza e magistero di trombone tenore; nell'ottobre 1937, presso il Conservatorio di Musica "L.Cherubini" di Firenze, il diploma di strumentazione per banda.
Nei trentatré anni di direzione della Banda di Umbertide, oltre che al Corpo Bandistico, si dedicò con passione e disinteresse all'istruzione di numerosi cori di opere, scolastici e patriottici, e concertò e diresse le operette: "Il Piccolo Balilla" e "Campane a Festa" di R. Corona; "Una Gara in Montagna" di M. Cagnacci; "La Pietra dello Scandalo" e "Signorina Terremoto" di V. Billi e una sua operetta in un atto scritta per i bambini. Inoltre si occupò di celebrazioni patriottiche e di spettacoli di beneficenza. Dall'anno scolastico 1930 - 31 al 1940 tenne l'incarico di insegnante di musica e canto corale presso la Scuola Secondaria di Umbertide, organizzando vari concerti per la cultura musicale degli alunni, con gli stessi come esecutori di celebri cori di opere e d'altro genere. In precedenza, dall'anno 1927 al 1933, svolse sempre tale incarico anche nel Corso integrativo avente carattere magistrale inferiore annesso alla suddetta Scuola. Nel campo del Teatro e della Chiesa diede continua ed assidua attività, sia come organizzatore e direttore di concerti vocali - strumentali, sia come organista e direttore di musiche liturgiche eseguite in seno alla locale Schola Cantorum, da lui stesso fondata. La casa editrice "Musica Sacra" di Milano ha pubblicato varie sue composizioni per voci ed organo. Altre varie Case musicali, poi, tra cui la Casa Editrice Tito Belati, hanno pubblicato molti suoi lavori per grande e piccola banda. Tra le sue opere si ricordano la marcia per banda "Arte e Lavoro", composta nel 1915 e dedicata ad Antonio Graziosi, direttore della banda di Perugia; la melodia "Primavera"; la composizione "Alba di S. Cecilia"; la marcia "L'Italiana" del 1925, classificatasi al 4° posto in un concorso tra 1.700 composizioni; i ballabili "Valse Hesitation", "Trionfo d'amore", "Tutti alla danza", "Carnevalata", "Serate allegre", "Two step", "Nevicata", "Fior di passione"; il valzer per banda "Fiocco Bianco", le marce per banda "Eroi dell'aria", "Umbertide", "Fede di popolo"; la marcia per grande banda "Redenta Patria"; la marcia funebre "Cuore che ricorda".



Il Maestro Alessandro Franchi
La Banda di Franchi nel 1927
La Banda di Franchi nel 1934
Cuore che ricorda, manoscritto pag. 1
Cuore che ricorda, manoscritto pag. 2
Fiocco Bianco, Edizioni Belati
Fior di passione, Edizioni Belati
L Italiana, Edizioni Belati