Tito Belati a Montaione

Spigolature dal libro di Stefano Ragni:
La casa editrice "Tito Belati" di Perugia e il suo periodico musicale 1911-1915

Appena conseguita la licenza (come Compositore e Direttore di Banda a pieni voti presso l'Istituto Musicale Francesco Morlacchi di Perugia) gli (a Tito Belati) viene affidata la direzione della banda del paese di nascita (San Martino in Colle), che mantiene per quasi un anno, prima di partire per la Toscana, quando passa a dirigere la banda municipale di Montaione.
Nello stesso periodo 1889-90 riceve alcuni premi come compositore e viene chiamato, in qualità di socio ordinario della Reale Accademia di Santa Cecilia di Roma e della Società "Diritto e Giustizia" di Palermo. Il diploma della Reale Accademia di Santa Cecilia, emanato nella storica sede di via dei Greci 18, porta la data del 4 agosto di quel '90.
L'incarico presso la banda toscana dovette comunque creare qualche difficoltà fra il maestrino in carriera e la sua casa-madre musicale.

La parentesi toscana di Montaione consente di presentare alcuni documenti che dimostrano come, nel corso dell'espletamento dell'incarico non solo Belati conservasse la titolarità della banda di San Martino, ma fosse comunque attivo a tutto campo per il reperimento e la focalizzazione di altre possibilità di affermazione. Innanzi tutto l'incarico non venne conferito in prima battuta, dal momento che il maestro perugino si classificò secondo:
<Società Filarmonica Montaionese, 20 marzo 1890.
L'Assemblea generale di questa Società Filarmonica, nell'adunanza del 16 marzo corrente, ha nominato il Maestro di Banda e la S.V. fra undici concorrenti è stato il secondo eletto. Son lieto comunicarle questo attestato di meritata fiducia datole dall'Assemblea, che dall'esame dei documenti prodotti ha ritenuto che la S.V. si distinguesse per molti pregi. Ritorno alla S.V. tutti i documenti inviatimi, prevenendola che sarà mia cura invitarla a venire a coprire il posto di Maestro di questa Banda nel caso che non lo accetti il primo eletto>. Segue la firma del presidente.
Dopo pochi giorni, il 28 dello stesso mese, il presidente comunica la rinuncia del primo candidato e la conseguente assunzione di Tito:
< In conformità di quanto dichiarava con la precedente mia del 10 marzo, invito la S.V. a volersi recare a coprire il posto di Maestro di questa Banda, non avendolo accettato il primo eletto. Si compiaccia replicarmi sollecitamente se accetta il posto medesimo, e nel caso, come spero, affermativo, a volere sollecitare la sua venuta, ed indicarmi come gradirebbe collocarsi, giacché qua si difetta di quartieri ed alberghi e ciò per vedere di sistemarlo il meglio possibile>.
Durante l'incarico presso la banda di Montaione partecipa a molti concorsi per il conferimento della direzione di altri complessi bandistici, tra cui quello di Massa Martana, piccolo centro dell'Umbria interna.

La permanenza a Montaione, nel frattempo, dava i suoi frutti, visto il documento che i musicanti toscani indirizzavano al loro maestro, righe da Libro Cuore si dirà, ma certamente frammento della storia minore di un'Italia rurale, frugale ed umana:
< Onoraria.
    All'inclito cittadino e maestro di musica
    Tito Belati,
oriundo di Perugia, membro della R. Accademia musicale di Roma e Palermo, premiato scrittore, perché con affetto paterno, gentilezza di modi, raro zelo, intemerata giustizia nell'ufficio di maestro a Montaione, in sommo grado sostenuto, si accrebbe all'amore e alla stima de' suoi alunni. Questi come figli a padre, nel giorno che gli offrono onorato banchetto, segnano sotto questa pagina il loro nome, onde resti sempre viva in Lui l'eterna e grata riconoscenza dei suoi Discepoli, sinceramente devoti.> E, in data 28 settembre del '90, seguono le firme dei Falorni, Patentini, Forzoni, Lecconi, Mantelli, Modesti, Talli e quanti altri, allora, soffiarono sui sonori tubi al comando della bacchetta dell'ancor giovane maestro perugino.

Nel frattempo maturavano i tempi del cambiamento e da Lione, con la data del 29 ottobre, perveniva a Montaione, in quel del territorio fiorentino, un biglietto postale recante il timbro tondo della "Unione musicale Italiana":
< Pregiami comunicarle la sua nomina ufficiale, a maggioranza di scrutinio, in Assemblea del Corpo Musicale dell'Unione Italiana di questa città. Sollecitiamo dalla sua gentilezza immediata riconferma, indicandoci il giorno preciso del suo arrivo. Di fretta, ma di cuore la riverisco a nome di tutti. Per il Comitato, il Segretario F. Orgiazzo>.

Si rende necessario, a questo punto, l'auspicata referenza della banda uscente, cosa che puntualmente trova riscontro nei documenti, anche se l'attestato sarà formulato quasi un anno dopo:
< Comunità di Montaione, Provincia di Firenze.
Il Sindaco della Comunità di Montaione certifica che il Sig. Maestro Tito Belati per il secondo e terzo quadrimestre del decorso anno 1890 ha occupato il posto di Maestro Direttore della Banda Comunale di Montaione, con piena soddisfazione del Corpo Musicale, della Commissione dirigente il medesimo, dell'Amministrazione Comunale e del pubblico.
Che per tutto il tempo che ha dimorato in Montaione ha tenuto ineccezionabile condotta morale e civile, cattivandosi la stima ed il rispetto di tutti, l'affetto dei Bandisti, per la cortesia dei modi e l'abilità nell'insegnamento, inculcando ai Musicanti la passione allo studio, per cui nel breve tempo che ha diretto la Banda locale ha potuto farle eseguire una quantità di pezzi concertati di difficile esecuzione, e dal pubblico molto apprezzati. Che volontariamente e con dispiacere di tutti, ha rinunziato al posto tanto onorevolmente occupato, perché è stato chiamato dalla Società Unione Musicale Italiana di Lione, a reggere quella più importante di Maestro Direttore di quella Filarmonica.
     Montaione, dal Palazzo Comunale, Li 14 settembre 1891, il Sindaco G. Castroni>.

Il 1890, l'anno della svolta internazionale che tanto conterà nella complessità della formazione umana e professionale di Tito, si chiude dunque con un delizioso documento, una lettera del presidente della banda di Montaione, scritta certamente in risposta a un biglietto di auguri natalizi inviato da Belati:
< Agli auguri che Ella ha avuto la cortesia d'inviarmi col suo biglietto, replico a lettera contraccambiandoli di cuore. A Lei che è affettuoso e gentile, lontano dalla famiglia, dagli amici e dalla patria, riesciranno certamente graditi gli auguri di felicità per il nuovo anno che sincerissimi l'invio, memore delle belle doti, della mente e del cuore di cui n'è adorno, e che ho potuto conoscere ed apprezzare nel breve tempo che ha dimorato tra noi. Non ho risposto prima alla sua gradita lettera consegnatami dal maestro Nicoletti perché non ritenni conveniente venire subito disturbarla nelle molteplici occupazioni che avrà naturalmente assunte al suo giungere costà, e poi perché desiderava dirle l'impressione che aveva fatta il Maestro predetto: ed ora sono lieto significarle che ha incontrato moltissimo con tutti e che se gli piacerà restare sarà il nostro Maestro. Io non gli ho notato che un solo difetto, quello di essere troppo sincero, pregio per un individuo, per un maestro di Banda ritengo utile un poco di accortezza. E Lei come si trova a Lione? E' contento del suo nuovo impiego? Gli piace il soggiorno in codesta città? Gli piace il clima? Gradisca tanti e tanti saluti e mi creda suo D.mo G. Carleoni>.


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Collana "Cartoline illustrate"
L'Amico dei Musicisti Club

Immagini storiche
A cura di:
Filarmonica di Montaione
Comune di Montaione