LA VOCE DEGLI EMIGRANTI


La fine dell’Ottocento coincide con i periodi dell’emigrazione di massa dei nuovi italiani. Molti, tra loro, sono partiti portando gli strumenti a fiato con i quali si esibivano con la Banda musicale del paese; una parte della loro vita e delle loro radici. E molti hanno potuto e saputo trovare, all’arrivo, un loro dignitoso inserimento sociale proprio grazie al lavoro di musicisti, ponendo in atto uno scambio internazionale tra i canti popolari di origine ed i generi musicali affrontati nella nuova patria.
Ma gli italiani si spostavano nel mondo da molto tempo, spesso anche chiamati per risolvere problemi e per fornire alle altre nazioni contributi culturali e di ingegno.
E’ quindi importante aprire questa serie di racconti con una storia particolare che coinvolge le Bande, si colloca all’inizio delle lotte per l’indipendenza, parte dalla Sicilia per finire negli Stati Uniti che avevano ottenuto in quegli anni la loro agognata indipendenza: è il contributo dei nostri emigranti alla storia delle bande in terra americana.

La Banda dei Marines è la "Banda del Presidente degli Stati Uniti d’America" e dall’anno 1800 è di stanza a Washington per poter suonare durante le cerimonie ufficiali alla Casa Bianca.
Dal 1805 e per tutto l’Ottocento i musicisti italiani hanno fornito un contributo fondamentale allo sviluppo dell’organico e del repertorio. Inoltre, almeno sette sono stati i direttori italiani della Banda, ad iniziare dal Maestro Gaetano Carusi, in arrivo da Catania, terra di Sicilia.

La Banda dei Marines (Banda della Marina) nasce nel 1798, insieme alla istituzione del Corpo militare ed era composta da pifferi e tamburi.
Il primo comandante del Corpo dei Marines è stato il Maggiore William Ward Burrows (1768-1805) che decise, in osservanza alla disposizione presidenziale, la creazione della banda. Essa consisteva di un tamburo maggiore, un piffero maggiore e 32 tra tamburi e pifferi. Il 4 luglio 1800 la Banda si trasferì, con i Marines, nella nascente Washington.
Nel 1800 Washington non era ancora una vera citta', ma un insieme di capanne disposte lungo sentieri tra le rive dei fiumi Anacostia e Potomac. Le uniche strutture allora esistenti erano la Casa Bianca (allora chiamata la Casa del Presidente), che John Adams occupo' il primo novembre 1800 e l'ala del Senato del Campidoglio dove il Congresso si riunì per la prima volta il 17 novembre 1800.
Quando Thomas Jefferson, che amava la musica ed era un violinista di talento, divenne Presidente prese a prediligere la US Marine Band e quando questa suonò alla cerimonia del suo insediamento alla Casa Bianca, il 4 marzo 1801, iniziò a chiamarla "Quella del Presidente", nome che le e' rimasto fino ad oggi.
Ma come amante della musica il Presidente non era però soddisfatto della qualità e pensò che fosse opportuno rivolgersi a paesi di grande tradizione musicale, quale l’Italia, per trovarvi persone disposte a trasferirsi in America.
Su questi pensieri influirono senza dubbio i suoi amici italiani; come non ricordare Filippo Mazzei che gli fu vicino ispirando anche interi passaggi della Dichiarazione di Indipendenza americana.

Leggi la storia di Filippo Mazzei

Infatti, Jefferson suggerì al Comandante della Marina Borrows che, per quanto fosse buona la sua banda, il livello dei concerti si sarebbe potuto migliorare importando musicisti dall' Italia, una terra che egli sapeva ricca di musica e di musicisti del piu' alto livello.
E così, nel 1805, John Hall, un capitano del corpo dei marines, fu inviato a Catania, in Sicilia, con l’incarico di reclutare un gruppo di musicisti capaci di migliorare il livello musicale della Banda della marina. Il Capitano Hall assunse, dopo lunghe ed estenuanti trattative, Gaetano Carusi (1756-1843), direttore d'orchestra a Catania, con l’impegno a convincere i suoi 17 musicisti a trasferirsi in America. Sei musicisti erano ragazzi, di età compresa tra 9 e 12 anni. Ad ogni famiglia emigrata furono dati 50 dollari (ricordiamoci che eravamo nel 1805) e fatte un sacco di promesse: fama e ricchezza. Tutti si imbarcarono per l'America a bordo di Fregata Chesapeake della Marina degli Stati Uniti. Essi erano, oltre a Carusi, tre dei suoi figli, (Samuele che aveva 10 anni, Ignazio 9 e Gaetano 8), Ignazio Di Mauro (27), Domenico Guarnaccia (28), Salvatore Lauria (26), Pasquale Lauria (28), Giuseppe Papa (21), Antonio Paterno' (41), Francesco Pulizzi (40), Felice Pulizzi (34) ed i suoi figli Venerando (12) e Giacomo( 10), Giacomo Sardo (24) Michele Sardo (28) Gaetano Sardo (10), Salvatore Lauria (26), Pasquale Lauria (28) e Corrado Signorello (28).
Il successore di Carusi alla direzione della Banda dei Marines fu un altro componente di quella spedizione Venerando Pulizzi, uno dei musicisti partito dall’Italia all’età di12 anni. Dopo di loro, nell’Ottocento, altri cinque italiani, musicisti di grande valore, hanno diretto la Banda dei Marines, un esempio del contributo dell’Italia ai valori ed alla musica degli Stati Uniti d’America.

Tra questi il nome più conosciuto è quello del Maestro Francesco Maria Scala, napoletano, che ha diretto la Banda dei Marines dal 1855 al 1871.
Scala, al suo arrivo da Napoli, si impegnò nel campo bandistico musicale ed entrò presto nell’organico della Banda a Washington facendo una veloce carriera. Scala è ricordato, innanzitutto, perché durante la sua direzione aumentò e riorganizzò profondamente l’organico del Complesso riuscendo a raggiungere quel giusto equilibrio tra legni ed ottoni che caratterizza ancora oggi la voce della Banda del Presidente. Naturalmente anche le altre Bande militari americane seguirono gradatamente il suo esempio.

Ma il Maestro Scala è ricordato anche per l’intenso rapporto di stima con il Presidente Abramo Lincoln che accompagnò, con la sua banda, fino alla tomba. Aver diretto la Banda dei Marines durante la Guerra tra nordisti e sudisti contribuì non poco a far entrare lo Scala nella storia della Banda, forse appannando un poco il ricordo del basilare contributo artistico e di sacrifici fornito dei primi emigranti italiani senza i quali, forse, la Banda della Marina americana avrebbe potuto avere diverso destino.

L’ultimo italiano che nell’ Ottocento diresse la Banda dei Marines fu il Maestro Francesco Fanciulli dal 1892 al 1897.


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