STORIE E RACCONTI IN MUSICA DALLA GRANDE GUERRA
Piemonte Reale: cavalli e cavalieri

Fino alla Prima Guerra Mondiale i reparti di Cavalleria hanno sempre rappresentato il punto di forza degli eserciti e, nelle guerre, hanno costituito l’arma vincente di mille battaglie. Cavallo e cavaliere, infatti, divenivano un unico insieme e presto acquisirono l’immagine di una vera "arma letale" capace di ribaltare per velocità e coraggio le sorti di un combattimento.
I cavalieri portavano queste doti anche oltre la guerra, amando l’avventura e le grandi novità destinate a cambiare il mondo.
Ed è forse per queste ragioni che quando si affacciò l’arrivo degli aerei, ancor prima del loro uso in battaglia, furono proprio i rappresentanti dei reparti di Cavalleria i primi a diventare piloti: erano nati i Cavalieri del cielo.
E con la Grande Guerra la nuova Arma dell’Aviazione si costituì con un organico formato in gran parte di militari provenienti dai Reggimenti di Cavalleria, primo tra tutti il Piemonte Reale Cavalleria.
Francesco Baracca, il più grande "asso" dell’aviazione militare della Guerra, proveniva proprio dal Piemonte Reale ed adottò come suo contrassegno di battaglia applicato sulla fusoliera dell’aereo il Cavallino Rampante tratto dallo stemma del Reggimento. Quel Cavallino, dopo la sua morte in combattimento e come tutti sanno, passò ad Enzo Ferrari ed è ancora oggi il "simbolo" più modernamente conosciuto dell’Italia nel mondo.

Ma torniamo alla storia di questo Reggimento di Cavalleria che venne costituito nel 1692 dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia con il nome di "Piemonte Reale" ed il cui comando fu affidato al marchese di Cavaglià.
Il Reggimento, sotto varie denominazioni, partecipò con onore a tutte le Guerre d’Indipendenza e ad altre missioni militari in Italia e all’estero; si presentò all’inizio della Prima Guerra Mondiale con il nome di "Piemonte Reale Cavalleria".

Nel 1914, in un periodo pregno di musiche che anticipavano il conflitto e ripercorrevano i principali passaggi della nostra storia di nazione finalmente unita, il compositore e maestro di banda Stefano Rossi volle dedicare una marcia al Reggimento, quale immagine di epiche lotte, la intitolò Piemonte Reale, rifacendosi alla prima denominazione del corpo, e si ispirò ai cavalli più che ai cavalieri. Ascoltando questa marcia si sente la costante alternanza del passo e del respiro degli animali dalla parata alla ricognizione, dalla carica al trotto, e non mancano di certo gli squilli della vittoria.
Rossi presentò la sua composizione al Concorso Internazionale della Casa Belati e la sua creatività gli valse un premio e la immediata pubblicazione in uno degli ultimi fascicoli editi prima della interruzione delle attività editoriali per il conflitto, insieme con musiche di Manente, Giappesi e Nicoletti. Oggi la marcia viene riproposta nel suo titolo originale tra i brani selezionati per rappresentare la musica bandistica della Grande Guerra.
Stefano Rossi è stato un valente autore per banda ed anche la sua marcia funebre A mio padre è tornata alla ribalta con un film di Tornatore: Malèna.

Per concludere questi brevi ricordi sui reparti di Cavalleria, non si può dimenticare che nel 1692 contestualmente al "Piemonte Reale" il Duca Vittorio Amedeo II di Savoia, artefice di importanti riforme militari, costituì l’altro celebre Reggimento, il "Savoia" che passerà alla storia per l’ultima "carica" vincente della Cavalleria italiana durante la Campagna di Russia della Seconda Guerra Mondiale, ove con poche perdite umane ebbe ragione del moderno armamento delle truppe russe.

Oggi, la "carica di Cavalleria" è divenuta un "simbolo" istituzionale dell’Italia grazie all’Arma dei Carabinieri che porta nel mondo il suo "Carosello Storico" con il binomio Banda musicale e carica di cavalleria. Ma da quei Reggimenti discende un altro dei nostri "simboli", tra i più amati anche dai giovani, le "Frecce tricolori", eredi dei Cavalieri del cielo della Prima Guerra Mondiale e della storia della nostra Aeronautica, Arma ricca di primati e di eroismi, forse in parte trascurati, dalle trasvolate atlantiche dei nostri idrovolanti, ai record di velocità, alla missione al Polo Nord, al primo aereo a reazione della Caproni fino alle odierne missioni spaziali.


State ascoltando la marcia Piemonte Reale, nella revisione di Massimiliano Niotta, eseguita dalla Banda Rappresentativa Provinciale Anbima Lucca, diretta da Francesco Mauro, nel concerto inaugurale della Esposizione Nazionale: Verdi. Suona la banda, organizzata dall’Anbima nel Palazzo Ducale di Lucca



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