VERDI. SUONA LA BANDA
Giuseppe Verdi - Perugia 2013
La Banda Musicale della Guardia di Finanza


STORIE DI MUSICA E DI BANDE

Perché la Banda Musicale della Guardia di Finanza non poteva mancare alle Celebrazioni verdiane di Perugia? Incredibili sono gli intrecci tra eventi e situazioni che legano Verdi, la Banda della Guardia di Finanza, Perugia. Iniziamo a leggerli insieme.
Siamo nel 1874 quando a Perugia il Teatro Civico del Verzaro, dopo una radicale ristrutturazione, diviene Teatro Francesco Morlacchi, il musicista e compositore perugino che ha contribuito a valorizzare in Europa il melodramma italiano. E per la riapertura del Morlacchi viene allestita la terza rappresentazione (la seconda in Italia dopo quella della Scala) de L'Aida di Verdi. A dirigere l'orchestra l'orvietano
un simbolo istituzionale


da L'Amico dei Musicisti
di ottobre 1927
Luigi Mancinelli che nel 1863 a 15 anni già suonava nella Banda musicale di Orvieto. Alla rappresentazione interviene la migliore società di tutta Italia, compreso Ricordi, creando notevoli trambusti per la ricettività alberghiera di una piccola città. Il successo però ricompensa l'impegno di tutti, tanto che lo stesso Giuseppe Verdi scrive ad un amico: vedrai che non si saprà fare a Roma quello che si fa oggi a Perugia.
E fu la consacrazione del Teatro Morlacchi, ormai legato, come Perugia, a Verdi e alle sue musiche.
Passano circa trent'anni ed a Perugia le Bande musicali diventano di casa grazie allo Stabilimento Musicale Tito Belati.
In quegli anni uno dei più importanti compositori di musica per banda è il Maestro Giuseppe Manente legatissimo alle musiche di Verdi tanto da divenire per la Casa Ricordi lo strumentatore per eccellenza delle opere verdiane per banda.
Tale era il suo attaccamento a Verdi che la sua celebre frase "Tornate all'antico e sarà un progresso", comunemente citata come Torniamo all'antico e sarà un progresso, ispirò Manente che volle dedicare al Maestro, subito dopo la sua morte, una fantasia per clarinetto e banda che intitolò proprio: Torniamo all'antico. Nel 1907 la composizione venne pubblicata dallo Stabilimento Musicale Tito Belati, in formato tascabile e per Piccola banda, e fu un cavallo di battaglia di tutte le bande italiane per decenni, tanto che nel 1956 ne fu proposta una riedizione per media banda aggiornata nello strumentale e nel formato da concerto. E fu un rinnovato successo.

Maestro Giuseppe Manente
dai Cataloghi gennaio 1907 e gennaio 1956 della Casa Belati di Perugia

Ma occorre anche ricordare che nel 1911 il Maestro Giuseppe Manente, ormai apprezzatissimo direttore di Bande militari, divenne il primo direttore del periodico musicale L'Amico dei Musicisti, fondato da Tito Belati nel 50° anniversario dell'unità d'Italia e dedicato totalmente alla crescita culturale del mondo bandistico.
Storia nella storia, il Maestro Manente nel 1925, di ritorno dall'Egitto, venne chiamato ad organizzare la nascente Banda Musicale della Regia Guardia di Finanza e ne divenne il primo direttore ottenendo lusinghieri successi, come testimoniato dagli articoli pubblicati proprio ne L'Amico dei Musicisti che aveva diretto in gioventù.
Come si può vedere il legame di Giuseppe Verdi e delle sue musiche con la Banda musicale è sempre dietro l'angolo ed è limitativo ricordarlo solo in quanto Verdi portò la banda in palcoscenico nelle sue opere sicuro dell'entusiasmo che queste apparizioni generavano nel pubblico.
Entusiasmo che si è rinnovato al Teatro Morlacchi con il Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza in occasione del 200° anniversario della nascita di un compositore che è ormai un simbolo dell'Italia nel mondo; concerto che ha saputo legare con destrezza la ricorrenza verdiana con il 150° anniversario della nascita del grande Pietro Mascagni e con alcune musiche dedicate agli italiani nel mondo. Un Complesso bandistico di pura struttura vesselliana che ha saputo esprimere con modernità la insuperabile e caratteristica voce della banda italiana.

Maestro Giuseppe Manente

da L'Amico dei Musicisti di ottobre 1927


Torna all'inizio