PROGETTO
Le musiche di Giuseppe Verdi e le
Bande musicali per l'Italia unita

Il Progetto è stato ideato per celebrare il 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e per confermare e promuovere la stretta connessione storica e sentimentale tra Bande, musica e unità nazionale attraverso il racconto e le esecuzioni musicali.
Il titolo del Progetto, "Le musiche di Giuseppe Verdi e le Bande musicali per l'Italia unita", sintetizza questi sentimenti e lo pone in naturale continuità con gli intendimenti istituzionali espressi nelle celebrazioni del 2011, legate al 150° anniversario dell'Unità nazionale. Musica e racconto tendono, in particolare, a documentare come la Banda, per il suo spirito e per la sua voce sonora e multiforme, abbia sempre saputo conquistare un ruolo musicale autonomo ed indispensabile quando è necessario suscitare forti emozioni e risposte collettive.
Le vigorose ed al tempo stesso struggenti musiche di Verdi hanno svolto un ruolo di promozione morale degli Italiani, accompagnando oltre un secolo di storia della nostra unità nazionale: la diffusione universale dei suoi cori, delle sue cabalette, delle poderose sinfonie ci hanno fatto conoscere e stimare nel mondo, anche attraverso i naturali collegamenti con tanti altri nostri personaggi "simboli" della libertà e dell'indipendenza.


Il Progetto è stato ideato dal Club L'Amico dei Musicisti, associazione culturale nata per rilanciare in formato elettronico il primo periodico nazionale di cultura musicale dedicato alle bande ed ai loro componenti ed il cui primo numero è datato gennaio 1911, insieme al Gruppo Studi e Ricerche della Casa Editrice Tito Belati, la più antica Casa editrice di musica per banda ancora in attività fondata nel 1900.

Capofila del Progetto è:



Al Progetto, oltre ai soggetti ideatori, partecipano:




L'innovazione economica entra nel Progetto con il Prof. Luca Ferrucci dell'Università degli Studi di Perugia e con il suo team. Una riflessione che approfondisce un aspetto essenziale per il futuro del nostro patrimonio storico ed intellettuale: il concreto legame tra arte, cultura e sviluppo economico. Particolare attenzione sarà riservata alla ricerca delle nuova vie che potrebbero essere seguite per allargare il coinvolgimento delle comunità italiane all'estero, nonché dei ruoli che potrebbero svolgere sotto il profilo divulgativo ed economico, tenendo conto della loro costante partecipazione allo sviluppo dei paesi che le ospitano.

Una nascente formazione musicale dal nome significativo, Piccola Banda Tito Belati - 1861, collabora al Progetto. E' stata costituita, proprio in concomitanza con l'imminente anniversario verdiano, per portare le musiche italiane nel mondo e per valorizzare vecchie e nuove generazioni di musicisti italiani e di origine italiana.

Il Progetto ha, quindi, la finalità di promuovere e divulgare nel mondo ed in Italia le musiche di Giuseppe Verdi scritte e strumentate per banda, anche collocandole nel contesto storico e nel percorso culturale che rappresentano le fondamenta dell'unità nazionale.
Queste musiche si sono inserite con forza nel panorama della musica popolare che i grandi personaggi della nostra storia hanno sempre ritenuto un elemento essenziale per la divulgazione dei propri ideali. Tanto essenziale da commissionare inni, quali l'Inno di Garibaldi e lo stesso Inno nazionale, e da recuperare i canti popolari più espressivi, quale La bella gigogin.

In particolare il Progetto intende raccontare Verdi e le sue musiche come sono percepiti dalle comunità estere, rappresentate dagli studenti dell'Università per Stranieri di Perugia, e come sono ricordati dalle comunità italiane nel mondo.
La realizzazione di un Archivio, fisico e multimediale, interamente dedicato alla musica per banda verdiana testimonierà la diffusione popolare delle composizioni, metterà a disposizione della comunità accademica mondiale una raccolta organizzata oggi completamente assente nel settore della cultura musicale, rappresenterà uno strumento inedito per la diffusione dell'opera di Verdi nel mondo.
L'Archivio rappresenta anche il riconoscimento dell'autonomo e paritetico ruolo svolto dalle Bande che hanno saputo e voluto mantenere il giusto equilibrio tra i valori sociali e culturali, anche contribuendo alla più ampia divulgazione delle musiche dei compositori italiani, celebri e meno celebri, di tutti i tempi.
L'Archivio, inoltre, potrà divenire un punto di riferimento per le Bande musicali e per le Scuole di musica nello svolgimento della loro missione educativa e di socializzazione volta anche ad affrontare in modo semplice, ora come allora, la problematica della integrazione etnica e culturale.

Il Progetto vuole esplicitare attraverso lo spettacolo dal vivo il naturale rapporto tra le bande e le musiche di Giuseppe Verdi che, come tanti grandi compositori, nasce Maestro di banda.
L'organizzazione di manifestazioni musicali bandistiche e la promozione e partecipazione ad eventi espositivi e congressuali in Italia e all'estero sono gli strumenti previsti per perseguire tali obiettivi, sempre nella considerazione che Verdi si ispirò al mondo quale palcoscenico ideale per creare le sue musiche.
In questi contesti è prevista anche la realizzazione di una serie di prodotti per la comunicazione culturale e l'educazione musicale, utilizzando tra l'altro strumenti multimediali, nonché la messa a punto e la sperimentazione di strumenti di divulgazione e di trasmissione di ultima generazione per rendere disponibili dal vivo i contenuti e le attività progettuali.

La "piattaforma multimediale" del Progetto, comprendente il sito web, sarà realizzata in modo da essere in grado di sostenere sia gli strumenti ICT innovativi, sia le trasmissioni in diretta video, sia la comunicazione attraverso i social network e gli altri canali tematici anche televisivi.

Il Progetto è stato ideato e strutturato come un "Progetto pilota" per essere attivato e sviluppato nell'ambito delle celebrazioni dell' "anno verdiano", quale fase iniziale di una attività culturale permanente da gestire in accordo tra i soggetti partecipanti e le Istituzioni.
Infatti il presente "Progetto pilota" proseguirà, con le modalità organizzative e le presenze più opportune, oltre il 2013, non solo per tenere aggiornate anche tecnologicamente le realizzazioni attuali, ma anche per essere implementato con altre "icone" italiane della musica storica, nonché per poter essere trasferito verso le altre espressioni e simboli della "cultura italiana" con un modello originale del rapporto tra cultura e sviluppo economico nazionale.
Il "Progetto pilota" prevede di utilizzare e personalizzare la "piattaforma multimediale" ed i "totem espositivi" che Gens Italica Network ha portato al Columbus Day di New York, realizzati e gestiti da Infobyte spa di Roma, l'azienda che per prima ha realizzato il "virtuale" in Italia.
Per le fasi successive al 2013, che si andranno a completare entro il 2018 in riferimento all'assegnazione all'Italia, per l'anno 2019, della "Capitale europea della cultura" sono già in corso le verifiche per l'accesso ad altre forme di finanziamento nazionale ed europeo.



Il Progetto si articola in sei Sezioni rispettivamente dedicate a:
Clicca il titolo dell'Indice sotto per leggere subito la Sezione che ti interessa

Le musiche di Giuseppe Verdi e l'unità nazionale
La Casa Belati e le musiche di Giuseppe Verdi
Il periodico L'Amico dei Musicisti e Giuseppe Verdi
Le scuole di musica e le bande musicali: attualità della missione
Le Bande musicali e la musica di Verdi nel 200° anniversario della nascita.
Cultura, innovazione e sviluppo economico


Sezione 1
Le musiche di Giuseppe Verdi e l'unità nazionale

Giuseppe Verdi nasce a Busseto nel 1813. Da pochi anni si era vissuto il tentativo di dar vita alla Repubblica napoletana, impresa che aveva coinvolto anche il grande musicista del tempo Domenico Cimarosa che gli dedicò l'inno Bell'Italia ormai ti desta. Ed un altro importante movimento libertario si ricorda a Palermo, finito con una sanguinosa repressione, ed anche in questo caso la musica popolare era presente per sostenere i rivoluzionari.
Per Verdi il percorso fu diverso; la potenza delle sue musiche ed i libretti delle sue opere sono divenuti parte integrante della storia italiana risorgimentale, selezionati direttamente "sul campo" dai partecipanti ai movimenti per l'indipendenza. Spesso musiche e parole uscivano dal loro contesto per assumere un significato diverso e legato all'unità d'Italia evitando la censura degli odiati oppressori. Ma la "traduzione" di queste musiche ha superato di slancio l'Ottocento, se si considera che ancora oggi il "Coro del Nabucco" viene abbinato spesso all'Inno nazionale.

Ed anche di questo collegamento tra le opere di Verdi e della loro importanza per la costruzione di un percorso storico musicale verso l'unità nazionale si occuperà il Progetto: una storia di musica e di sentimenti tutta italiana.
Il mondo è il palcoscenico scelto da Giuseppe Verdi per creare le sue musiche: Spagna, Francia, Egitto, Gran Bretagna, Grecia, Germania, Italia ecc. sono le nazioni ed i territori ove si sono svolte le storie musicate dal nostro grande compositore. Ed il mondo ha risposto a Verdi creandone un simbolo della musica lirica: le sue musiche, infatti, hanno saputo interpretare le tradizioni locali e le ambientazioni realizzando delle colonne sonore così entusiasmanti che hanno ampiamente superato i testi.
Riprendendo tutto questo e nello spirito della tradizione popolare della cultura bandistica, il Progetto intende raccogliere e divulgare le sensazioni e le impressioni che le opere di Verdi e la sua vita fanno emergere nelle giovani generazioni di studenti stranieri impegnati nell'approfondimento della musica italiana e delle sue radici.
Saranno gli studenti dell'Università per Stranieri di Perugia a raccontare le loro impressioni ed a fornire la loro interpretazione delle storie e delle musiche verdiane studiate durante le lezioni teorico-pratiche tenute in aula ed approfondite negli incontri a tema.
Il Progetto, cioè, intende concentrarsi sul pensiero dei giovani studenti stranieri per documentare come Verdi e le sue musiche siano, fin dalla loro ideazione, un "patrimonio dell'umanità" ed un "simbolo dell'Italia, della sua arte, della sua cultura". Ciò sarà di particolare interesse per le comunità italiane all'estero.
Il materiale raccolto potrà così fornire una visione internazionale, parziale ma indicativa, dell'impatto di una icona della musica italiana sulla formazione dei giovani ad oltre un secolo dalla morte del compositore.
Lo stretto legame di Verdi con il difficile percorso dell'unità nazionale consentirà anche di far conoscere delicati passaggi della nostra storia, aspetto non secondario per la divulgazione della cultura italiana nel mondo.
In conclusione, l'obiettivo del Progetto non è certo quello di sviluppare nuove ricerche, bensì di utilizzare il "sapere" degli esperti per interessare gli studenti. L'ampia bibliografia resa disponibile da oltre un secolo di ricerche e studi storici e musicologici sarà quindi la base dell'attività accademica svolta presso l'Università per Stranieri.
Tra la più recente, in via esemplificativa, si ricorda l'ultima opera della UTET, realizzata in collaborazione con la Fondazione Verdi, della quale esiste anche una versione web di grande interesse e sintesi.
Infine, l'attività di documentazione musicale sarà rappresentata anche dalla costruzione di un Archivio sulle musiche di Verdi scritte e strumentate per banda, opera di ricerca ancora mai tentata in forma sistematica ed esaustiva e che rappresenterà un ulteriore riconoscimento del Progetto alla musica popolare ed al suo valore creativo.

A tali fini la Sezione si articola in tre parti:


1) Lezioni di musica

La parte è strutturata sui seguenti argomenti:

a) Le opere di Verdi,
presentazione delle opere, ordinate per territorio geografico di svolgimento, e delle loro storie, nonché approfondimenti con riferimento alle musiche intese anche come "colonne sonore". Le schede predisposte dal Progetto saranno redatte dagli studenti per documentare come i giovani stranieri si rapportano con Verdi e con le sue musiche.
Le schede saranno presentate sulla "piattaforma multimediale" del Progetto e saranno raccolte, in forma ragionata e commentata, in una pubblicazione dedicata all' "anno verdiano 2013".

b) Giuseppe Verdi..... pensieri ,
ossia la citazione di "passaggi" di Verdi tratti dai suoi scritti e dai libretti delle sue opere, pensieri selezionati e commentati dagli studenti. Un esempio è la celebre frase dedicata al caffè: "il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito".
Questi pensieri di Verdi potranno anche essere illustrati in una versione grafica, nuova o di archivio, per la realizzazione di video.

c) La musica dal vivo,
le Lezioni dedicate a Verdi tenute durante i corsi dell'Università per Stranieri, comprensive delle esercitazioni musicali commentate e con l'intervento degli studenti, saranno trasmesse in diretta Internet per creare un appuntamento fisso, anche con le comunità italiane all'estero.
Per facilitarne la visione e l'ascolto nei diversi paesi del mondo sarà realizzato un Archivio in linea delle Lezioni che rappresenterà una bacheca multimediale consultabile disponibile agli appassionati ed ai ricercatori internazionali.


2) Storie dell'unità nazionale

Incontri con Verdi, incontri a tema per approfondire il rapporto tra musica e unità nazionale, saranno tenuti, principalmente presso l'Università per Stranieri, per ampliare la parte divulgativa del Progetto dedicata alla sensibilizzazione degli studenti stranieri.
Anche per questi Incontri con Verdi è prevista la trasmissione in diretta Internet ed in teleconferenza; in tal modo si potrà disporre anche del contributo partecipativo di appassionati presenti presso le sedi estere di Fondazioni, Istituti di Cultura, ecc. con un allargamento di una platea internazionale rappresentativa della cultura musicale.
Il lavoro potrà essere svolto in forma congiunta tra l'Università ed esperti con esperienze nelle opere di approfondimento e di divulgazione, a stampa e multimediali.

La parte è strutturata sui seguenti argomenti:

a) Il Risorgimento,
comprende tutto il periodo storico della lotta per l'indipendenza fino alla costituzione, nel 1861, dello Stato italiano.

b) Dopo il 1861,
le bande musicali, e più in generale la musica, hanno svolto un ruolo sociale essenziale nel lungo periodo che va dal 1861 almeno fino alla Grande Guerra, riuscendo a far superare attraverso la musica le differenze dialettali e l'analfabetismo, nonché, almeno in parte, favorendo l'integrazione tra le diverse classi sociali. La banda ha continuato a tradurre in suoni anche le creazioni musicali di quegli autori che della Nuova Italia erano i giovani esponenti: e si chiamavano Catalani, Ponchielli, Boito, Puccini, Mascagni. Alla medesima generazione appartiene anche Tito Belati.

c) La musica, quale elemento di raccordo tra i personaggi dell'indipendenza,
da Verdi, passando per Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due mondi, e Giuseppe Mazzini, l'italiano esule per eccellenza, e per i loro collegamenti con l'arte della musica. Una storia del Risorgimento trattata con una chiave di lettura originale: la cultura, le passioni, i legami burrascosi, e che potrebbe estendersi ad altri "personaggi" inattesi quali, ad esempio, Ippolito Nievo e De Amicis.


3) Archivio delle musiche di Giuseppe Verdi per banda

L'ideazione e la costruzione di un Archivio dedicato alla raccolta delle musiche di Giuseppe Verdi scritte o strumentate per banda, sia manoscritti che nelle diverse edizioni italiane ed estere, e delle relative esecuzioni registrate rappresenta una testimonianza della continuità del Progetto che supera la contingenza importantissima del 200° anniversario per proiettarsi verso una visione innovativa degli strumenti di documentazione dedicati alla musica popolare bandistica, alla sua conoscenza ed alla sua divulgazione con l'obiettivo di una giusta valorizzazione presso il mondo della musica, della ricerca, degli appassionati.
Infatti, con Giuseppe Verdi saranno ricordati gli autori per banda che da sempre si sono cimentati in complesse elaborazioni, strumentazioni e revisioni delle sue musiche. Essi rappresentano una categoria di compositori certo meno noti, ma che hanno contribuito, insieme ad altre categorie di artisti, a diffondere la grande musica italiana nel mondo, aggiornandola alle tendenze dei tempi nei quali le bande la hanno portata in piazza.

Uno studio musicologico ed una analisi dei risultati, anche negativi, è la base per la crescita della consapevolezza musicale dei complessi formati da esecutori volontari e dilettanti.

L'Archivio terrà anche memoria delle altre attività del Progetto costruendo una bibliografia variegata, ma armoniosamente legata a Verdi ed alle sue opere.
Un elemento accademico che potrà espandersi, per emulazione, verso altri grandi autori italiani. Ciò contribuirà a rafforzare i rapporti internazionali sia nel settore educativo, sia nello studio, nella ricerca, nelle rappresentazioni del mondo musicale.

Le attività per la costruzione dell'Archivio, nelle versioni fisica ed elettronica, inizieranno dalla ideazione, dalla definizione dei contenuti, dalla identificazione delle modalità di fruizione.
La realizzazione dell'Archivio vedrà il coinvolgimento di tutti i soggetti partecipanti al Progetto che, in accordo con le Istituzioni, potranno proseguire oltre il 2013 nel completamento e nell'aggiornamento dell'Archivio stesso con l'obiettivo di collocarlo fisicamente presso una sede accademica di eccellenza internazionale quale è l'Università per Stranieri di Perugia.


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Sezione 2
La Casa Belati e le musiche di Giuseppe Verdi

Il fondatore della Casa Belati, Tito Belati, fu Maestro di banda in Italia e all'estero e valente compositore di musica per banda. Nato nel 1865 seguì i suoi studi musicali proprio nel periodo di grande successo di Giuseppe Verdi e le sue musiche furono una delle basi della sua preparazione culturale. Poi un altro elemento li legò: la comune provenienza dalle bande musicali. Belati poteva forse dimenticare che il Verdi Maestro iniziò il suo percorso professionale con la direzione della Banda comunale di Busseto? E poteva non conoscere le composizioni che il grande compositore scrisse per le bande? Certo che no, ed il legame fu profondo anche se le opinioni musicali spesso non collimavano.
Poi ci fu la Casa Ricordi a complicare i rapporti editoriali quando Tito Belati nel 1900 avviò il suo Stabilimento musicale; ma pian piano le musiche di Verdi entrarono nel catalogo della Belati che impegnò sempre i suoi migliori compositori per pubblicare elaborazioni e strumentazioni per banda di livello adeguato alle qualità artistiche del Maestro ed in grado di competere sul mercato editoriale con quelle della stessa Ricordi.

Allora, come poteva iniziare il rapporto tra le musiche di Verdi e la Casa Belati, che, a differenza della Ricordi, si dedicava solo alla pubblicazione di spartiti per i Complessi bandistici? Con la Marcia trionfale dall'opera Aida edita negli anni venti del secolo scorso con il titolo di "Grande marcia dall'opera Aida" nella strumentazione del Maestro Mariano Bartolucci. A cui fanno seguito il "Coro del Nabucco" e la Sinfonia nell'opera "Oberto Conte di San Bonifacio".
E poi tante "fantasie" nate sui motivi più belli e famosi delle opere più rappresentative e di successo create dal genio musicale di Giuseppe Verdi. In fondo l'opera lirica è una espressione di musica popolare e, quindi, molto vicina alle radici culturali e sociali della Banda musicale.

La Sezione vuole riscoprire un pezzo di storia bandistica di rilievo, espressione delle realtà locali quali sono le bande musicali, ma proprio per questo intensamente radicate nelle tradizioni popolari.
Le strumentazioni delle musiche di Verdi della Belati scritte e pensate per le piccole bande hanno attraversato gli oceani al seguito dei nostri emigranti, insieme con gli strumenti musicali prodotti dallo stesso Stabilimento Belati, e sono state il traguardo artistico delle scuole di musica che i padri Salesiani hanno creato nel mondo per mitigare la "nostalgia" delle comunità italiane all'estero.
E' doveroso ricordare come una delle ultime elaborazioni pubblicate, una fantasia titolata Marciando con Verdi, sia stata prescelta per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Inoltre la Sezione, attraverso un approfondimento musicologico, vuole esaminare e commentare le caratteristiche di tutta la produzione di musiche verdiane della Casa Belati che, come detto, ha visto coinvolti alcuni dei più famosi autori per banda del secolo scorso.
Le esecuzioni bandistiche, storiche ed attuali, dei singoli brani costituiranno la colonna sonora di questa storia, limitata nei numeri ma vissuta intensamente e con profondo rispetto per la tradizione musicale dell'Ottocento di Verdi.
I risultati di questa attività di ricerca andranno a fornire un rilevante contributo al nascente Archivio storico e saranno pubblicate in un volume dedicato e corredato delle esecuzioni musicali proposte su CD o in formato video.

Un discorso a parte, ma di estremo interesse per la cultura bandistica e per lo stesso Archivio storico, meritano gli strumenti musicali dell'epoca verdiana e quelli prodotti dallo Stabilimento Musicale Tito Belati nel periodo dal 1900 al 1930. La presente Sezione del Progetto prevede di dedicare un' attività per tratteggiare una circostanziata serie di Strumenti storici e di quelli per banda della Belati ancora conservati presso gli Archivi di alcuni Complessi bandistici, verificandone anche le capacità di uso dopo tanti anni di "abbandono". Esperti di questo specifico settore saranno chiamati a collaborare per produrre delle pubblicazioni, anche sonore, da inserire nell'Archivio per essere messe a disposizione degli studiosi e dei Conservatori.


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Sezione 3
Il periodico L'Amico dei Musicisti e
Giuseppe Verdi

Il periodico musicale L'Amico dei Musicisti nasce nel 1911, in concomitanza con il 50° anniversario dell'Unità d'Italia, per volontà di un Maestro di Banda divenuto editore e produttore di strumenti musicali per banda. E' dedicato ai suoi "amici e colleghi Maestri" per coinvolgerli e sostenerli nel non sempre agevole percorso di sviluppo del mondo bandistico.
Il rilievo storico e musicologico della testata, e non solo per il mondo delle bande, è stato ben evidenziato dal Presidente del Club omonimo, nato principalmente per rilanciare il periodico in formato elettronico, Prof. Stefano Ragni in due libri editi dall'Università per Stranieri di Perugia ed in un terzo in fase di redazione. Lo stesso Presidente ha sempre ricordato questa importanza in molte manifestazioni pubbliche dedicate a grandi personaggi quali Puccini, Mazzini, Cimarosa, Garibaldi.

Come tutte le cose di Banda, anche L'Amico dei Musicisti alterna momenti di grande vivacità espressiva con lunghe sospensioni, fino alla chiusura durante la crisi che la storia ha voluto riservare alle Bande negli anni 'sessanta. Le Bande sono sopravvissute, il periodico non c'è riuscito.
Ma proprio in allegato ad un numero de L'Amico dei Musicisti fu pubblicata la "Grande Marcia dell'Aida", ed in tanti altri numeri si parla, si discute, si dibatte sulle musiche e sul musicista Giuseppe Verdi.
Approfondire questi articoli e contestualizzarli negli anni della loro pubblicazione contribuirà senza dubbio a costruire un nuovo ed originale percorso della vita bandistica nazionale, proseguendo anche nella finalità divulgativa che è sempre stata un obiettivo prioritario de L'Amico dei Musicisti.
Proprio per queste ragioni il Progetto non può dimenticare gli altri anniversari del 2013 relativi ad altri due musicisti strettamente legati alle bande ed alla loro musica: uno italiano, Pietro Ma scagni, ed uno, Richard Wagner, innamorato dell'Italia, ove tra l'altro risiedeva una sua figlia andata in sposa ad un notabile di Ramacca, località della Sicilia agricola in provincia di Catania. Di loro il periodico musicale si è molto occupato nel corso degli anni con ampi servizi e con accesi dibattiti, con posizioni e punti di vista non sempre imparziali ma strettamente rappresentativi del pensiero e del momento storico in voga.

Quindi di questi tre grandi compositori si parlerà nel volume che il Progetto preparerà e che, partendo dagli articoli dell'epoca, cercherà di tratteggiare un quadro al 2013 per comprendere la loro influenza sul mondo bandistico.
Inoltre, i risultati della ricerca confluiranno nell'Archivio storico.


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Sezione 4
Le scuole di musica e le bande musicali:
attualità della missione

Per parlare dell'attualità della missione sociale e culturale delle Bande e delle Scuole di musica occorre approfondire la storia che ha legato la musica popolare all'unità nazionale.
Se si vuole individuare un percorso culturale sulle Bande musicali occorre ripensare alle funzioni che hanno saputo e voluto assolvere fin dai moti indipendentisti, prima e dopo il 1861, leggendo separatamente i diversi ruoli svolti dalle bande militari e da quelle civili, con la convinzione che le seconde non sarebbero esistite, come fenomeno generale o di massa, senza le prime.
Infatti, lo Stato intuisce le potenzialità che le Bande Militari potevano esprimere per la crescita culturale della società civile, allora caratterizzata da un'elevatissima percentuale di analfabeti.
Decide, allora, di investire in questo settore ed affida un ruolo "civile" alle Bande Militari che con i loro concerti e sfilate divengono uno strumento molto amato di diffusione della conoscenza della "musica", considerata un primo insostituibile elemento di cultura popolare destinato ad assumere un ruolo trainante come appoggio alle grandi riforme lanciate dalle Istituzioni per trasformare una Italia ancora fondata sulle tradizioni localistiche e sui dialetti, in una nazione coesa.



Per emulazione e, in molti casi, per lungimiranza delle classi culturalmente evolute di città e paesi inizia la nascita e lo sviluppo delle Bande Civili che, sinteticamente, assolvono a due compiti che oggi consideriamo "naturali", ma che allora erano quasi una scoperta:
Il Maestro della Banda diveniva il "garante" di questi obiettivi ed il punto di snodo dei percorsi culturali e sociali. In effetti, nei singoli territori, assumeva un ruolo parallelo alle classiche figure di rilievo: il medico condotto, il farmacista, il maresciallo dei Carabinieri, il sacerdote, l'insegnante.
E così si può ora spiegare perché anche le piccole Bande nate sul territorio dovevano selezionare con molta attenzione i loro Maestri ricorrendo a veri e propri concorsi, con pochi raccomandati e molte esigenze di ricerca di capacità professionali, non solo strettamente musicali.
Oggi si è portati spesso a pensare a quelle Bande come espressione di grandi organici, ma la realtà è che ora come allora l'articolazione e le diversità tra i Complessi bandistici erano consistenti, con la coesistenza delle grandi bande cittadine con le piccole bande delle municipalità locali.

Ed ecco che accanto alle bande musicali nascono le scuole di musica destinate a formare i giovani, fin da bambini, verso la consapevolezza che lo studio e la cultura erano un diritto di tutti.
Il ruolo svolto dalle scuole di musica è stato essenziale anche nel lungo e tormentato periodo della emigrazione verso altri continenti: esse hanno mantenuto coese le comunità, ma attraverso il linguaggio musicale hanno contribuito a promuoverne l'integrazione con le altre comunità di quei paesi. Certo la tradizione bandistica italiana ha svolto il suo ruolo attivamente, se si pensa che molti emigranti hanno portato in quei lunghi viaggi il proprio strumento musicale considerandolo un bene prezioso per la stessa esistenza.

Un esempio dell'importanza delle Scuole di musica e delle Bande musicali è rappresentato dall'opera dei padri Salesiani che in tutti i paesi del mondo sono divenuti un punto di riferimento per le comunità italiane locali fondando e gestendo le scuole e le bande che ancora oggi, dopo decenni, ancora esistono o sono ricordate come elemento di vita sociale.
In effetti la storia delle comunità e delle missioni Salesiane, oltre a ricordare il ruolo delle Bande nel processo di "fare gli italiani", conferma la logica non pretenziosa e popolare del Progetto, con una visione di raccordo tra gli italiani nell'Italia che si sta unendo e gli emigranti italiani nel mondo.

Ed alla storia della loro opera nel settore musicale è dedicata la Sezione del Progetto che prevede la pubblicazione di supporti editoriali, nonché la possibilità di realizzare giochi elettronici per i più piccoli a conferma della visione ludica quale supporto alla formazione educativa e culturale, nonché sostegno alle funzioni sociali.

Infine, alla luce della valenza internazionale della Sezione e per rendere omaggio sia all'opera dei padri Salesiani, sia al sacrificio dei nostri emigranti verrà creato un Archivio dedicato al contributo musicale degli emigranti nel mondo che raccoglierà musiche e notizie storiche su tutti i compositori italiani che hanno contribuito con le loro attività allo sviluppo dei generi musicali più disparati e caratteristici dei paesi che li hanno ospitati. Sempre in questo spirito una parte dell'Archivio sarà riservato alla ricostruzione dei percorsi seguiti da molti italiani, Caruso ne è un esempio famoso, per diffondere nel mondo il mito della musica italiana colta e popolare.


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Sezione 5
Le Bande musicali e la musica di Verdi
nel 200° anniversario della nascita

Una delle caratteristiche della Banda musicale è quella di avere sempre affrontato ed eseguito tutti i generi musicali, come dimostra la vasta e variegata produzione di musica originale per banda. Ma per collaborare alla crescita culturale e sociale, finalità unica delle associazioni bandistiche, ha anche svolto la missione di divulgare, con la modestia ed il rispetto propri dei gruppi non professionalizzati, le composizioni più disparate di autori celebri e celebrati. E le trascrizioni e le elaborazioni delle arie più celebri della lirica hanno fatto risuonare la voce della banda nelle piazze di tanti paesi plaudenti.

A tali fini la Sezione si articola in cinque parti:


1) Convegni, incontri e dibattiti

Il primo appuntamento è stato il Convegno per la presentazione del Progetto.
Il Convegno si è svolto il 14 dicembre 2012 sotto il titolo: Verdi. Suona la banda. a Perugia presso l'Università per Stranieri.
Verdi, infatti, non è solo un grande musicista ed una "icona" dell'Italia nel mondo, ma, con le sue musiche prestate al Risorgimento, è un autorevole esponente della volontà popolare di lottare per gli ideali di libertà e di indipendenza.
Perché le Bande musicali vogliono celebrare "alla grande" l'anniversario? Perché si sono impossessate delle musiche verdiane e le hanno suonate sia in guerra, come sostegno ai combattenti per l'indipendenza, sia in pace, come elemento fondamentale per divulgare la cultura musicale e per "fare gli italiani".


Le relazioni del Convegno sono state indirizzate, seguendo le linee di sviluppo del Progetto, a tratteggiare, sinteticamente, i valori dell' Anno Verdiano 2013 ed a riflettere sulle possibilità offerte dalla grande musica italiana per lo sviluppo della cultura nazionale e dei rapporti internazionali, anche al fine di verificare le sinergie e le armonie tra il settore bandistico e quelli delle altre formazioni musicali.
Nel corso del 2013 sono previsti altri appuntamenti per sviluppare tali tematiche con approfondimenti e dibattiti.
Tali appuntamenti, pertanto, non avranno solo la forma organizzativa del Convegno, ma saranno anche Incontri tenuti prevalentemente in concomitanza con eventi e concerti ovvero, in via telematica, tra sedi distribuite in Italia e all'estero. Gli Incontri alimenteranno il dibattito musicale ed organizzativo sull'educazione, la formazione e le altre finalità del Progetto, anche al fine di un eventuale riorientamento delle attività verso risultati condivisi dal mondo bandistico di riferimento.


2) Appuntamenti musicali del Progetto

Le caratteristiche sopra indicate e la versatilità musicale delle bande hanno portato il Progetto a programmare una serie di Appuntamenti capaci di collegare la musica verdiana con altri generi musicali, a partire dai canti e dagli inni nati o divenuti patriottici per giungere ai generi nei quali il contributo del genio italiano è stato, spesso, determinante; musiche che sono in grado di coagulare gli italiani e le comunità italiane nel mondo. Come non citare, oltre alla musica bandistica, il jazz, il tango, la musica da film e le tante altre espressioni musicali che hanno visto e vedono i nostri connazionali all'estero come protagonisti?
Basta ricordare, come già citato, Enrico Caruso e le vie da lui seguite per vedere come Verdi sia stata una "icona" che, sotto il profilo della cultura musicale popolare, ha consentito di portare nel mondo tutta la musica nazionale, dalle opere liriche alle canzoni napoletane.
Proprio per queste ragioni gli Appuntamenti musicali del Progetto prevedono, accanto alle bande, la "voce musicale" di strumenti abituati a suonare anche da soli, quali il pianoforte o la tromba, e la presenza di una "voce narrante" capace di raccontare e di illustrare le musiche, i personaggi, le tradizioni, i valori dell'unità nazionale, anche come vissuti dai 60 milioni di italiano nel mondo.
Gli Appuntamenti seguiranno un percorso italiano ed internazionale, lì dove si sono sviluppate le storie create da Verdi, che vedrà come punto di riferimento la grande manifestazione programmata a Perugia, città conosciuta per le solide tradizioni con il mondo bandistico, dedicata sì alle musiche di Verdi ed alla loro esecuzione da parte delle bande, ma anche a tutti gli appassionati di ogni età, dai bambini, ai giovani, agli adulti, ed alle loro associazioni.
Ma il Progetto prevede anche la possibilità che Appuntamenti strutturati ad hoc siano ospiti in manifestazioni famose e storicamente insediate in località nazionali ed internazionali.

Tali eventi si realizzeranno con un format facilmente modulabile ed esportabile all'estero, disponibile per le comunità italiane, e che prevede la possibilità di utilizzare le moderne tecnologie di comunicazione anche per riunire esecutori ed esecuzioni territorialmente distribuiti.
Inoltre i format con i loro contenuti non potranno dimenticare come composizioni celebri di Giuseppe Verdi siano state utilizzate, con grande successo di pubblico, in molti contesti dello spettacolo: basta ricordare il celebre valzer scelto da Visconti e da Rota per il gran ballo del film il Gattopardo, ma anche colonna sonora di spot pubblicitari.

Le musiche di riferimento spaziano dall' Ottocento ai giorni nostri.
Le manifestazioni sono pensate per poter essere replicate su proposta ed iniziativa delle comunità italiane all'estero.


3) Presenza del Progetto nelle sedi internazionali

Obiettivo del Progetto è quello di realizzare strumenti e prodotti di comunicazione culturale multimediale innovativi in grado di esportare sia i contenuti del Progetto stesso, sia storie e racconti relativi ai patrocinatori istituzionali ed agli sponsor.
In particolare tali strumenti potranno utilmente coadiuvare le altre attività che la Sezione intende sviluppare, promuovere e documentare, nonché gli altri eventi previsti dalle celebrazioni dell' "anno verdiano".
Inoltre è prevista la presenza del totem multimediale del Progetto, nelle sue diverse configurazioni, nelle principali manifestazioni e mostre culturali e del made in Italy, da selezionare in accordo con le Istituzioni di riferimento e con gli sponsor.


4) Eventi dell' ANBIMA

L'Anbima nazionale, anche in collaborazione con le sue articolazioni regionali, sta organizzando nell'ambito del Progetto o in stretto raccordo con lo stesso, secondo modalità che saranno definite di volta in volta, la partecipazione attiva del settore bandistico alle principali iniziative che verranno poste in essere, prioritariamente, nei luoghi simbolo della figura di Giuseppe Verdi.
Inoltre l'Anbima, come associazione nazionale delle bande musicali e come soggetto capofila del Progetto, ritiene di grande importanza il compito di documentare il ruolo che i Complessi bandistici hanno avuto nel processo di unità nazionale ed in particolare nell'Ottocento. Vuole quindi ricordare, nell'occasione del 200° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, alcuni degli accadimenti e delle località in relazione ai quali le bande, nelle formazioni al tempo in attività, hanno fornito il loro contributo di partecipazione e di sangue.
L'Anbima ha quindi in programma di definire un itinerario, contenuto ma significativo, per realizzare delle vere e proprie Rassegne bandistiche storiche, capaci di portare all'attenzione delle stesse bande e delle cittadinanze eventi quali, ad esempio, la nascita del tricolore a Reggio Emilia, la spedizione dei Mille in Sicilia, Garibaldi a Caprera, la repubblica partenopea a Napoli.
Per queste Rassegne il Progetto ed i singoli partecipanti saranno a fianco dell'Anbima per contribuire, nell'ambito delle rispettive competenze, a finalizzare un obiettivo che è ben esplicitato nel titolo del Progetto stesso.


5) Rubrica degli eventi realizzati dalle bande e dalle loro associazioni

Cosa verrà posto in essere da e per le Bande musicali nel 2013 per ricordare l'anniversario della nascita del grande musicista Giuseppe Verdi?
Questa parte della Sezione comprende la presentazione di tutti i tipi di eventi che i Complessi bandistici e le loro associazioni porranno in essere nel ricordo di Verdi per portare all'attenzione pubblica il collegamento tra bande, musica e unità nazionale.
Questa Rubrica è dedicata, quindi, a raccontare ed a commentare tutte le iniziative che lo vorranno, piccole o grandi che siano, ma tutte caratterizzate da una evidente rilevanza storica e culturale per le Bande italiane e per la musica e le tradizioni popolari che le stesse portano da sempre davanti al grande pubblico.
Incontri, dibattiti, concerti, eventi di ogni genere, finalizzati a coinvolgere lo stretto e consolidato legame tra le Bande musicali e le musiche di Giuseppe Verdi, saranno gli "ospiti fissi" di questa Rubrica che il Progetto propone come il suo omaggio, un po' particolare, al mondo bandistico, al suo passato ed al suo futuro e che sarà resa disponibile anche nell'Archivio storico.


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Sezione 6
Cultura, innovazione e sviluppo economico

La relazione tra cultura e sviluppo economico ha assunto, nel corso del tempo, diverse dimensioni da quella della separatezza sino ad arrivare ad un'integrazione funzionale.
Per un lungo periodo di tempo, il rapporto tra cultura e sviluppo economico è stato completamente assente. I "motori" dello sviluppo economico erano costituiti dai cosiddetti settori produttivi (agricoltura, poi industria, infine terziario) e la cultura poteva solo drenare risorse finanziarie da mecenati privati oppure, in modo assai più consistente, da istituzioni pubbliche. La ricchezza economica era dunque generata dal mondo della produzione e una parte di essa poteva essere investita, per generare beni pubblici meritevoli, nell'ambito della cultura in senso lato.
Successivamente, la cultura diviene un "locomotore" dello sviluppo economico ma solo e limitatamente alla filiera turistica. Investire in cultura significa generare o rafforzare attrattori turistici, alimentando così flussi turistici sensibili alla cultura e agli eventi culturali. La spesa turistica indotta dalla cultura rafforza le economie locale, non solo in termini di spesa per l'accesso a tali siti (musei, aree archeologiche, teatri, ecc..) ma anche per quella relativa alle strutture ricettive e ristorative. Il settore turistico e quello culturale si vanno così avvicinando rispetto alla separatezza del passato.
In questo progressivo avvicinamento, emerge un nuovo modello di sviluppo: l'integrazione tra cultura, turismo, ambiente e artigianato. Il turismo, trainato dalla cultura, genera uno sviluppo indotto e indiretto su altri settori, quali quello dell'artigianato e della filiera agro-alimentare tipica. Investire in cultura significa, pertanto, generare ricchezza e occupazione in ambiti settoriali apparentemente distanti tra loro. Ad esempio, l'organizzazione di un evento culturale attiva artigiani che creano scenografie, palchi e attrezzature necessarie.
Ma la vera sfida è quella di interpretare la cultura come "locomotore" dello sviluppo capace di cambiare l'economia e le sue fondamenta. Oggi, la cultura - o meglio il patrimonio culturale diffuso presente nei territori - può costituire, opportunamente innestato in adeguate piattaforme tecnologiche, un ingrediente fondamentale dello sviluppo economico locale, regionale o nazionale. Essa può contribuire ad attrarre e offrire opportunità di lavoro qualificato ai giovani nell'ambito dell'industria culturale e creativa, come anche di recente la Commissione Europea ha sottolineato. Insomma, l'Italia ha un patrimonio culturale diffuso che deve divenire, grazie alle tecnologie avanzate, strumento di conoscenza, di occupazione, di sviluppo economico. Nel 2019, come noto l'Italia sarà il Paese che ospiterà la Capitale Europea della Cultura e, in questo senso, dovrà dimostrare di saper interpretare questo ruolo, integrando creatività, conoscenza innovativa, tecnologia e patrimonio culturale che la storia ha dato a questo Paese. Come può essere fatto tutto questo? L'opportunità di celebrare il Duecentenario della nascita di Verdi costituisce un'importante occasione. Si tratta di sperimentare un modello capace di far coniugare questi ingredienti dello sviluppo per dimostrare la validità di tali investimenti ai fini della crescita economica e culturale del Paese. L'idea si fonda sulla realizzazione di un "progetto pilota" basato sulla realizzazione di una qualificata infrastruttura tecnologica. Alla messa a punto di questa infrastruttura lavoreranno docenti universitari di diversi atenei, a partire dai due presenti a Perugia (Università degli Studi e Università per Stranieri). L'obiettivo è la generazione di un "Archivio della Memoria dedicato dalle Bande musicali a Giuseppe Verdi" e contraddistinto da tre sezioni:


in una caricatura di
Melchiorre Dèlfico
la memoria della musica. Si tratta di reperire e raccogliere le musiche verdiane elaborate per banda, ad oggi presenti su supporti e standard assai diversi e presenti nel mondo, in modo da digitalizzarle e renderle disponibili e accessibili ad un pubblico molto vasto;



la memoria degli strumenti musicali. Si tratta di reperire e acquisire, nel contesto internazionale, gli strumenti musicali originali, propri della fase storica in cui Verdi realizzare ed eseguiva le sue opere. In questo modo, oltre alla creazione di questo archivio in formato digitale (tramite documentazione e materiale fotografico), si prevede di acquisirne la proprietà o il possesso per generare una mostra itinerante in Italia e all'estero, accompagnata da un banda musicale, anche creata ad hoc, di professionisti capaci di suonare tali strumenti. In questo modo, sarà possibile eseguire, anche in senso filologico, le opere verdiane nel senso vero e originale, come il Maestro le concepì, recuperando suoni e atmosfere che oramai gli strumenti attuali non sono più in grado di registrare. Questa Banda musicale eseguirà le opere Verdiane in diverse località, registrando le composizioni ed i temi più qualificanti al fine di arricchire l'archivio della musica;

la memoria delle Bande musicali italiane e estere dedicate a Giuseppe Verdi. Si tratta di reperire e di mettere a disposizione, tramite la digitalizzazione, del vasto pubblico il materiale documentario (lettere, componimenti, fotografie, ecc..) che le Bande musicali dedicate a Verdi, anche quelle non più esistenti, hanno accumulato nel corso della Storia.

La piattaforma tecnologica che sarà creata verrà costantemente alimentata da questi tre flussi di informazioni. Si tratta pertanto di un integratore tecnologico versatile che, tra l'altro, oltre a queste tre sezioni, conterrà tutto il materiale digitalizzabile che sarà realizzato nelle altre parti progettuali (dai concerti alle manifestazioni). Tra gli obiettivi prioritari di questo Progetto vi è quello di stimolare la formazione di uno spin off o start up tecnologica creata da giovani laureati nelle discipline della musica, ingegneria, informatica e comunicazione. I risultati conoscitivi di questa semantica del web, connessa a Verdi, consentirà inoltre, tramite il lavoro di questi qualificati e creativi giovani, di mettere a disposizione un know how per le imprese del made in Italy in modo da verificare possibili connessioni tra la musica, le parole e le atmosfere delle opere verdiane e i prodotti/servizi di queste imprese.
Per giungere alla costruzione di una piattaforma/dimostratore in campo bandistico occorre quindi agire utilizzando e personalizzando le possibilità di innovazione che sono offerte da altre discipline quali:
Come detto il Progetto si propone di affrontare questi obiettivi attraverso la realizzazione di un Laboratorio universitario interdisciplinare con la partecipazione di aziende leader nei settori creativi e tecnologici impegnate nel guidare la parte sperimentale di ideazione e di realizzazione, nonché la messa a punto e la prova in campo delle soluzioni individuate.
Infatti, a fianco di questa piattaforma tecnologica, presente sul web, alcuni specifici prodotti/servizi generati da questa digitalizzazione potranno essere messi su supporti e artefatti - quali totem - da localizzare, nell'anno Verdiano, nei principali spazi pubblici, quali stazioni ferroviarie, gallerie commerciali e aeroporti. Infine, alcuni di questi prodotti/servizi - adeguatamente riformulati - diventeranno parte di un palinsesto televisivo o radiofonico, dopo gli opportuni accordi con mass media di rilevanza nazionale e internazionale.


In conclusione, la parte innovativa delle ricerche dedicate alla cultura musicale ed, in particolare, alla sua espressione bandistica risiede proprio nell'approfondire come Verdi possa costituire un "vettore" per la valorizzazione della musica italiana nelle sue diverse espressioni, in primo luogo quella delle Bande. Infatti, Verdi è parte integrante del lungo percorso per l'Unità nazionale e le sue musiche sono uscite dai teatri per andare in piazza, dal Risorgimento ad oggi, solo grazie alla capacità delle bande stesse di tradurre la cultura in musica popolare.
Ed in questa visione un ruolo rilevante deve essere riservato alle comunità italiane presenti in Europa e nel mondo con il doppio risultato di rafforzare il loro legame con il paese di origine e di farne degli ambasciatori verso le altre comunità del loro paese di adozione.
Per quanto attiene il loro coinvolgimento espresso nelle forme tradizionali, nulla è da aggiungere a quanto programmato dalle Istituzioni competenti, ma la Banda musicale offre un valore aggiunto, quello di aver sempre suonato ogni genere di musica, in particolare quella nata per rappresentare l'animo popolare.

Ciò può risultare prezioso per valorizzare la voce musicale dei nostri emigranti e dei loro discendenti; pochi sanno e molti sottovalutano, infatti, del grande e spesso decisivo contributo da loro fornito in campo musicale nei paesi di adozione. Dal jazz al tango, dalle marce militari alla musica da film, tutti generi che hanno visto, in quei paesi e fin dai loro albori, gli italiani protagonisti.
La banda, quindi, può risultare lo strumento più congeniale per convincere, anche attraverso le sue esibizioni pubbliche, le nostre comunità che nel loro paese di origine ci si ricorda del loro lavoro e dei loro successi, come di successi italiani.
La musica e le Bande sono quindi il naturale sviluppo del rapporto tra l'Italia e le nostre comunità all'estero, prioritariamente attraverso manifestazioni sul territorio nazionale.
I modelli economici per misurare tutte queste potenzialità e la loro verifica sul campo sono l'obiettivo di una ricerca innovativa che, come detto, parte dalla musica bandistica per migrare verso la valorizzazione del patrimonio culturale e della creatività italiani.



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